Interactive fiction, o IF, è un modo di raccontare delle storie in cui il pubblico è un partecipante attivo. Un brano di interactive fiction (al quale ci si riferisce come a un "gioco", sebbene ci sia poco di giocoso) generalmente comincia presentando al giocatore un breve scenario ("È uno stretto passaggio senza uscita, con i muri che si ergono oppressivamente alti in tre direzioni. Una liscia porta di metallo ti è di fronte ad est, vicino la fine del corridio. È decisamente chiusa.") A questo punto il giocatore decide che cosa vuole che il proprio personaggio del gioco faccia -- potrebbe lasciare il corridoio, o bussare alla porta. Vede quello che accade, indica cosa fare, e così via, fino a che la storia non arriva ad una fine (spesso coinvolgendo il personaggio in una morte raccapricciante). È divertente!
Ora, se l'autore stesse lì, come il master in un gioco di D&D, il giocatore potrebbe
dirgli che cosa vuole fare, e lui potrebbe pensarci per un momento, lanciando dei dadi nel
frattempo, e dicendogli quali sono i risultati. Ma se le centinaia e centinaia di persone
che regolarmente visitano l'IF archive avessero bisogno di avere gli autori presso
le loro case per poter giocare, ci sono serie possibilità che debbano attendere
un po'. Fortunatamente il media non dipende da un contatto faccia-a-faccia.
Invece l'autore codifica tutta la faccenda -- tutte le descrizioni delle stanze, ogni
possibile risposta ai comandi del giocatore -- in un file per computer.
I giocatori copiano il file sul proprio computer, leggono il testo che scorre
sui loro schermi, attendono la comparsa di un prompt (di
solito un segno di maggiore: ">"), inseriscono i loro comandi, leggono le risposte,
attendono un altro prompt, inseriscono un altro comando, e via di seguito.
Le sezioni che seguono illustrano in dettaglio il processo mediante il quale
un gioco di IF passa dalla testa di un autore allo schermo del computer di un
giocatore.
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