In questi giorni ho avuto il piacere di toccare con mano, e fortunatamente anche provare, una console un po' particolare, e alquanto datata. Sto parlando dell'Intelligent Television, in arte Intellivision. Questa simpatica console è datata del 1981, prodotta dalla multinazionale del giocattolo Mattel.Lanciare una console da gioco nel 1981 deve sicuramente essere stata una scelta coraggiosa, se si pensa che la maggior parte dei televisori casalinghi non era nemmeno a colori, ma in bianco e nero. E infatti l'ingiallita e polverosa scatola di cartone che ne costituisce l'imballaggio pone grossa attenzione sulla necessità di possedere un televisore a colori per poter utilizzare la console da gioco. Tralasciamo comunque i risvolti commerciali e concentriamoci su questo "gioello" dell'epoca. Aperta lo scatolone, mi trovo nelle mani una console rettangolare abbastanza leggera, di colore nero e dai bordi in radica di legno (finta? vera? non si riesce a capire). La plastica con cui è realizzata è tipica del periodo, forse molti di voi si ricordano quella plastica con cui erano realizzati la maggior parte dei vecchi registratori/riproduttori di audiocassette.
Il logo della Mattel Electronics, produttrice dell'Intellivision.Due arnesi alquanto simili a due walkietalkie sono connessi alla console con due cavetti fissi attorcigliati, tipo quelli della cornetta dei telefoni Telecom. Simpatica e soprattutto pratica l'idea di creare degli spazi appositi sulla console dove inserire questi due aggeggi, che altro non sono che i joypad di gioco. Un cavetto incluso nella confezione consente l'allaccio alla rete elettrica. Infine il classico cavetto RCA serve per connettersi alla presa TV del telvisore, con incluso anche un commutatore per tenere collegati allo stesso tempo antenna TV e uscita video della console. Il manuale ingiallito ricorda molto il manuale di istruzioni del Super Nintendo (per chi sa come è fatto). Ora non resta altro che giocare. Nella confezione c'è (purtroppo) un solo gioco, anche lui del 1981.
Il manuale d'uso dell'Intellivision. Si tratta di Space Armada, un clone di Space Invaders, che proprio in quegli anni aveva visto la luce. Inserita la cartuccia, occorre ancora un altro passo prima di poter iniziare a giocare, bisogna infatti inserire una scheda plastificata sul joypad, con lo schema e le funzioni dei tasti. Ingegnoso, non c'è che dire :-) Ora si può accendere l'Intellivision, appare il menu di gioco: Practice o Game. Poca la differenza, cambia solo la difficoltà. Il gioco è divertente (non per altro è Space Invaders), con quello sfondo nero e quei pochi sprite sullo schermo fa egregiamente il suo lavoro, e cioè farmi divertire. La difficoltà è un po' mal calibrata, il primo stage risulta molto ostico. Il joypad è un po' scomodo, composto da una rotella da premere per spostarsi (tipo joypad moderno), e da due tasti laterali. Non riesco comunque a passare il secondo quadro. Rimane un'esperienza piacevole, soprattutto se ci si rende conto che quello che si ha tra le mani apparve nel 1981, quando i videogiochi erano ancora sconosciuti al grande pubblcio e ad un bacino di utenza nemmeno lontanamente paragonabile a quello odierno.
La facciata del manuale di Space Armada, il gioco incluso nella scatola dell'Intellivision che ho provato.Rimettendo a posto la console per restituirla al proprietario, non posso fare a meno che vedere sul retro della scatola gli screenshots dei giochi disponibili. Fanno sorridere, ma anche un po' commuovere, con quella grafica stilizzata e stereotipata, allestita con così pochi pixel e colori (forse 8, la scatola non aiuta a scoprirlo). Come dire: è la preistoria, ma che bello fare l'archeologo... :-)
Uno screenshot di gioco tratto dal manuale.