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Simone Zanella
Dopo la prova dell'Intellivision del mese scorso, non ho saputo resistere al richiamo del fido C64 che riposa nell'armadio di camera mia. E così, dopo anni di inutilizzo, ecco tornare di nuovo alla luce IL computer. La tastiera è quella della seconda generazione di Commodore 64 (quella meno compatta, tanto per intenderci).Collegati i cavi, non resta che inserire il registratore per rigustarmi sulla piattaforma originale alcuni classici che mi hanno tenuto occupato durante il lontano periodo delle scuole Elementari. Recuperate alcune cassette "da edicola" (ovvero quelle che si compravano dal giornalaio e che contenevano quantità sorprendenti di giochi copiati) con i rispettivi manuali/riviste, parto a caricare Bollicine, clone italiano di Bubble Bobble. Dopo circa 4 minuti appare il gioco. Collegato il joystic in dotazione, un TAC 2 molto simile a un joystic da bar, passo a superare come ai vecchi tempi i primi 20 quadri prima di iniziare a perdere le prime vite. Sebbene antiquato, un classico è sempre un classico. Non posso fare a meno che rendermi conto per l'ennesima volta che grafica e sonoro non rivestono quella importanza che spesso gli viene concessa oggi. Bollicine ha sprite simpatici e molto carini, ma lo sfondo è di un nero piatto. Il sonoro è molto ripetitivo, ma decisamente apprezzabile. Lasciato Bollicine, uno sguardo ancora a molti altri giochi, tra cui Arkanoid, BreakOut, Street Soccer, Coppa UEFA (clone del geniale International soccer). Ogni gioco è ancora apprezzabile e molto divertente, sarà per l'originalità degli stessi, sarà per i ricordi e le emozioni che ancora una volta sanno suscitarmi. Usare il Joystic è molto comodo, provo anche ad usare la tastiera, ma i movimenti risultano molto impacciati. I giochi sono molto immediati, non è necessario studiarli a fondo, semmai quella che mi manca è un po' di pratica e abilità. Dover aspettare diversi minuti per caricare ogni gioco non è poi neanche così un problema come si potrebbe pensare, anzi, dà dei momenti di break molto utili per riposare mani e vista.

Ecco la copertina del manuale d'istruzioni del C64, completo di una ricca sezione sul linguaggio BASIC.
L'unico neo invece è dover riavvolgere ogni cassetta per azzerare il contatore e trovare la giusta posizione di ogni gioco (per le cassette contenenti compilation). Vado anche a provare l'ottima conversione di Turtles, 10 livelli di botte e allegria con le indimenticabili tartarughe ninja dei cartoni animati. Ogni livelelo va caricato, un po' seccante questa volta. Lasciato anche Turtles, passo a giocare all'ottimo Ikari Warriors, che andrebbe però giocato in due per divertirsi ancora di più, come tra l'altro la maggior parte dei giochi del C64, un modo anche per ingannare le attese tra un caricamento e l'altro chiacchierando. Finito di divertirmi con le cassette, vado a riprovare una cartuccia, l'unico esemplare in mio possesso. Si carica in un istante, ma il gioco è ahimè assai scadente: Tooth Invaders, realizzato forse con troppa fretta e con scarsa voglia. Le cose non stanno così per la maggior parte dei giochi del C64, ed è forse proprio la ricerca di originalità e la passione dei programmatori dell'epoca ad aver decretato il succeso di questo fantastico computer. Finisco quindi di giocare ritenendo di aver effettuato abbastanza prove. Molti di voi ricorderanno e/o avranno posseduto un C64, e sarebbe abbastanza facile e scontato trarre delle conclusioni per voi. Per gli altri invece, ai quali forse è più diretta questo reportage, non posso far altro che invitarvi a scaricare un emulatore per provare ad esplorare questo fantastico mondo, che ha saputo attirare verso di sè milioni di ragazzi e, come nel mio caso, bambini. Senza pezzi di storia come il C64, oggi la Playstation forse non avrebbe ragione di esistere. E magari, provando qualche classico del C64, riuscirete a capire perchè.