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Aggiustare il mondo/1

Oggi inizio un corso opzionale per una classe seconda. Il corso si intitola “Diritto del Web”. Non ho scelto io il nome del corso, fa parte di un progetto (quello dei corsi sperimentali per diploma quadriennale), ma fin da subito ho avuto le idee chiare sui contenuti, soprattutto visto il pubblico atteso. Non è un corso facile, 10 ore da svolgere in 3 giorni a fine scuola, lo inizio oggi, e mentre i ragazzi lavorano ho pensato di riportare a caldo una sorta di diario di bordo di cosa succede, le reazioni dei ragazzi, i pensieri che ne escono.

Abbiamo incominciato chiarendo subito una cosa: questo non sarà un corso, sarà un percorso. E partiamo con una domanda: di chi è Internet?

I ragazzi sono un po’ perplessi, si guardano intorno. Non lo sanno, anzi, non se lo sono mai chiesti. Sembra una cosa scontata, Internet c’è, ci accedi, ci sono tutti. Uno studente prova con un “di chi possiede i domini“. Significativo associare immediatamente Internet al concetto di proprietà delle cose che ne fanno funzionare i servizi, sarà proprio uno dei temi da toccare nei prossimi giorni. Andiamo avanti.

Per rompere il ghiaccio, mando i ragazzi a popolare una word cloud su Mentimeter: inserisci 3 parole su Internet, quelle che ti vengono in mente quando pensi a Internet.

Ecco la nuvola ottenuta:

World Cloud di Mentimeter

Internet è GRANDE, è SOCIAL, è RICERCA di cose. Ma per loro è anche IMMENSO, pure INFINITO.

A questo punto pongo un’altra domanda che avevo preparato: ma voi lo sapete chi ha inventato Internet?

Nessuno lo sa. E chi ha inventato il web? Sono due cose separate, sapete?

Niente. E allora la domanda che speravo di fare: perchè non ve lo siete mai chiesto? Perchè sapete chi ha inventato la lampadina o il telefono ma non chi ha inventato la cosa più grandiosa che abbiamo in questo momento? Qualcosa nelle testoline sembra muoversi, gli ho acceso la lampadina che dicevo prima.

Passo a presentare Vint Cerf, chi meglio del papà di Internet può aiutare a fargli capire di chi è Internet. E passiamo all’analisi dell’RFC 3271 “Internet is for Everyone”. Per l’analisi predispongo un Padlet, una bacheca elettronica condivisa per prendere appunti insieme su ciò che colpisce ognuno. Eccola:

Padlet con appunti sul documento Internet is for Everyone

Ne discutiamo, mi dicono che quello che li colpisce è che Internet deve poter essere accessibile e usata da tutti, e anche in sicurezza dai minori e di chi ci capisce poco di computer. Li guido un attimo: avete notato, secondo quello che c’è scritto, chi se ne deve occupare? WE. Noi. Bene, il punto è colto. Comincia tutto da noi.

Ora ci spostiamo a introdurre il concetto di diritto d’autore, lo facciamo con un paio di spezzoni della serie su Rai Scuola di Matteo Bordone “Digital World“. Ora sappiamo qualcosa sulla pirateria, sorridono sull’episodio “Quando vincevano i pirati” dedicato alla pirateria videoludica degli anni ’80, gli anni delle cassette in edicola. Parliamo un po’ di come loro vivono la pirateria: scaricate giochi o altro? Poco, ma principalmente perchè non ne hanno molto bisogno. Cosa vi ha copito dei video? Che sembra che si irrigidisca sempre di più la legge sul diritto d’autore.

Sposto l’attenzione: quando create presentazioni e ricerche per la scuola, controllate se foto, video, testi che inserite sono protetti da diritto d’autore o se potete usarli? Nessuno lo fa. Chiedendo il perchè, rispondono candidamente “ma tanto è per la scuola, è un contesto limitato“. Riuscireste a fare le stesse cose, a essere creativi nei vostri lavori se foste limitati nell’accesso a questi contenuti? La risposta è scontata, ma mi interessa farli ragionare, farli accorgere di qualcosa. Qualcosa che sarà oggetto del film che stiamo per andare a vedere. Tra l’altro gli faccio notare che anche io, preparando questo corso, sono un pirata, ho scaricato degli spezzoni di video e film interi per poterli usare. Qualcosa sarebbe disponibile in streaming, ma non ho guardato se effettivamente potrei mandarli in un contesto fuori dall’ambito domestico, e non posso fidarmi della connessione della scuola, meglio scaricare tutto e mettere su chiavetta. Ne parleremo nella prossima lezione.

Nel frattempo apro un altro Padlet, per prendere appunti durante il film, per quello che li colpirà, che vorranno discutere. Siamo andati un po’ lunghi, avevo in programma ancora un’attività da fare a fine film, la faremo domani. Ora c’è da mandare il film, che finirà giusto giusto al termine delle 3 ore di oggi. Il film non può che essere uno: Il Figlio di Internet (per saperne di più: https://www.valigiablu.it/aaron-swartz-biografia/ ).

Visione del film, padlet aperti sui computer.

Il padlet ha preso piano piano forma. Forse l’argomento è troppo difficile, durante la proiezione li devo stimolare a scrivere di più, c’è tanto. La classe è anche molto giovane, è solo l’inizio del nostro percorso, ha bisogno di essere guidata. Serve anche un momento di condivisione e rielaborazione comune, era previsto, ma il tempo oggi è finito, lo faremo domani a inizio lezione. Ripartendo dalla citazione all’inizio del film:

“Esistono delle leggi ingiuste / ci accontenteremo di obbedire a loro, o dovremmo cercare di modificarle e di obbedire finché non ci riusciamo, o le dovremmo trasgredire subito?”

Un estratto del padlet durante il film.

(prosegue in “Aggiustare il mondo/2”)

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