Aggiustare il mondo/2

Riprendo questa sorta di diario di bordo da dove eravamo rimasti ieri.

Inizio con la classe il momento di raccolta delle idee, dei pensieri, di quanto è rimasto dalla visione del “Figlio di Internet” . Pian piano emerge la consapevolezza di quanto è delicata la questione dell’accesso libero all’informazione, soprattutto a quella scientifica, e non solo. Di come da una parte c’è la legge, il copyright, i diritti, dall’altra la possibilità che un accesso libero e per tutti sia la base per nuovi studi, per nuove scoperte, per tanto altro. Parliamo della figura di Aaron, di cosa li ha colpiti, di come sembri spropositata la condanna e la legge nei suoi confronti, e chiudo ricordando la frase che diceva sempre lui: “Sii curioso, leggi tanto, sperimenta”. Quello che cerchiamo di fargli venire voglia di fare, nel nostro piccolo, a scuola.

Bacheca padlet con i concetti da definire e sintetizzare

Adesso li mando su una bacheca padlet che ho preparato con alcuni concetti principali da fissare, ne assegno uno ad ogni studente da approfondire e sintetizzare in qualche riga, servirà per un lavoro finale. Ieri abbiamo parlto di Internet is for Everyone, aggiungo una foto che ho sempre adorato, quella con Cerf e Lee assieme con le magliette “Io ho/non ho inventato il web/internet”, perchè le persone sono importanti, perchè internet è fatta dalle persone che la costruiscono, dalle fondamenta a quello che c’è dentro.

Tim Berners-Lee e Vint Cerf

Proseguiamo con l’argomento di oggi. Non voglio condizionare, premetto che è un argomento delicato, che riguarda un’altra persona che molto giovane è finita nei guai con la giustizia facendo qualcosa su Internet, che non prendo posizione perchè è difficile, e che gli condividerò la mia solo a fine film. L’argomento è il Dark Web: illustro brevemente cos’è, e mi appoggio a uno spezzone della serie Netflix “Come vendere droga online in fretta”, dove il Jonathan Frakes di Star Trek spiega come funziona TOR. E conclude anche con un “non drogatevi”, che male non fa, visto cosa andremo a vedere.

Apro una nuova bacheca elettronica su padlet, per raccogliere spunti e pensieri, nel frattempo parte il film documentario “Deep Web” del 2015, quello sull’arresto avvenuto nel 2013 di Ross William Ulbricht, il fondatore del sito di compravendita Silk Road, diventato famoso come l’“Amazon delle droghe”. Un tema non facile, delicato, un film anche abbastanza crudo in alcuni passaggi per dei giovani studenti, ma ricco di tanti spunti di riflessione.

I ragazzi sono subito rapiti dal film, sono attentissimi. L’argomento è molto intrigante. Ross sembra un ragazzo come tanti, non è il criminale signore della droga che ti aspetti. Anche perchè infatti non è nulla di tutto ciò. La vicenda si snoda, l’argomento si infittisce. A un certo punto compare Julian Assange, “questo movimento non riguarda la distruzione della Legge, questo movimento riguarda la costruzione della Legge”. Interrompo un attimo: qualcuno ha mai visto o sentito parlare di quest’uomo, o di Wikileaks? Si guardano spaesati, solo uno interviene. Sa qualcosa, “Wikileaks pubblica documenti militari, gli USA vogliono estradarlo”. Mi segno un appunto, proseguiamo.

Finisce il film, facciamo un attimo di pausa.

Bacheca con appunti sul fim

Riprendiamo con un momento di condivisione di pensieri e impressioni. Vendere droga, online o no, non è in discussione. Ma il “diritto del web”, l’argomento di fondo del nostro percorso, è lì, che imperversa. Come stabilire di chi è la colpa di cosa succede su un sito come Silk Road? E quando uno ti truffa su Amazon, di chi è la colpa? Secondo voi è giusto nell’addossare a Ulbricht una pena così enorme, mentre quelli che hanno usato il suo sito per attività illegali non si sa nemmeno chi fossero? E soprattutto, il governo può usare tecniche di hacking per violare la privacy di chiunque sospetti? Viene citato il IV emendamento della costituzione americana. Qualcuno dice la sua, rendendosi anche conto che è difficile stabilire chi ha ragione, o quanto.

Un piccolo intermezzo scaricando TOR, e facendogli vedere cosa succede a navigare una volta connessi alla rete tramite lui. TOR non è illegale, ha scopi nobili: garantire la privacy. Gli consiglio di provarlo tranquillamente, gli speigo che molti come sentono TOR impallidiscono pensando che si stia usando qualcosa di terribile, gli dico che lo insegno alle quinte, che anche in quel caso qualche collega penso che allevo piccoli criminali. Quanto è distorta la percezione della privacy e dell’anonimato, ne parleremo meglio domani.

Proseguiamo. Faccio inserire sul padlet del corso a ognuno un post con un argomento che secondo loro dovremo approfondire domani, come abbiamo fatto all’inizio di questa lezione. Sono stanchi, siamo anche a scuola finita, ci sta. Da un lato sono contento, nessuno conosce le storie su cui stiamo lavorando. Dall’altro no, mi chiedo come storie così forti, così importanti, siano ignorate, sconosciute ai più. Vedremo se qualcosa sarà rimasto dopo questo percorso. Intanto, come voleva Aaron, li ho resi “curiosi”.

Il padlet finale della giornata, arricchito da nuovi concetti da elaborare domani.

(prosegue in Aggiustare il mondo/3)

Attività finanziata con fondi PNRR D.M. 65/2022 Azioni di potenziamento delle competenze STEM e multilinguistiche - I.I.S. Polo Tecnologico Imperiese - ITI G. Galilei Imperia

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